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Category: Visite specialistiche

Luglio 3, 2025 by chiara 0 Comments

Mappatura dei nei, perché è importante e quando farla

La mappatura dei nei è un esame dermatologico non invasivo fondamentale per la prevenzione dei tumori cutanei, in particolare del melanoma. Si tratta di una procedura che consente di tenere sotto controllo l’evoluzione dei nei presenti sul corpo, monitorando eventuali cambiamenti nella forma, colore o dimensione. Grazie all’uso di tecnologie digitali avanzate e alla valutazione da parte di un medico specialista, la mappatura rappresenta un efficace strumento di diagnosi precoce.

Cos’è la mappatura dei nei

La mappatura dei nei consiste in un controllo accurato di tutte le lesioni pigmentate della pelle, eseguito tramite dermatoscopia e sistemi di acquisizione fotografica digitale. L’obiettivo è creare una sorta di “mappa” dei nei, registrando ogni dettaglio utile a confrontare, nel tempo, l’aspetto dei singoli nei.

Come avviene il controllo

Durante la visita dermatologica, il medico analizza ogni nevo con il dermatoscopio, uno strumento che consente una visione ingrandita delle strutture interne della pelle. In caso di mappatura digitale, alcune immagini vengono salvate e archiviate per confronti futuri, permettendo un monitoraggio a lungo termine.

Tecnologia e precisione

L’utilizzo di strumenti digitali ad alta definizione migliora l’accuratezza dell’esame, rendendo più facile individuare cambiamenti sospetti nel tempo. Alcuni sistemi permettono anche un’analisi automatizzata, a supporto del parere clinico.

Perché la mappatura dei nei è importante

L’importanza della mappatura risiede nella prevenzione del melanoma, uno dei tumori della pelle più aggressivi ma anche tra i più prevenibili, se diagnosticato in tempo. Rilevare una variazione sospetta in uno o più nei può fare la differenza nella prognosi.

Una diagnosi precoce salva la vita

Il melanoma può insorgere da un nevo già presente o da una nuova lesione. La mappatura permette di individuare cambiamenti che a occhio nudo potrebbero non essere evidenti. Grazie a controlli regolari, si possono rilevare anomalie in fase iniziale, migliorando significativamente le probabilità di guarigione.

Prevenzione personalizzata

Ogni persona ha una situazione cutanea diversa. La mappatura consente di costruire un percorso di prevenzione su misura, in base al numero, alla tipologia e alla localizzazione dei nei. Questo approccio mirato è particolarmente utile nei pazienti a rischio elevato.

Quando fare la mappatura dei nei

La frequenza della mappatura dipende da diversi fattori, tra cui familiarità con tumori cutanei, fototipo, numero di nei e abitudini di esposizione solare. In generale, è consigliata almeno una volta l’anno, ma in alcuni casi è opportuno effettuare controlli più ravvicinati.

I soggetti a rischio

Persone con molti nei, con carnagione chiara, con casi di melanoma in famiglia o che si sono scottate più volte al sole rientrano tra i soggetti più esposti. Per loro, la mappatura può rappresentare un valido alleato nella prevenzione.

Segnali da non sottovalutare

In caso di comparsa di un nuovo neo o di modifiche nella forma, nel colore o nelle dimensioni di un nevo già esistente, è fondamentale rivolgersi al dermatologo. Anche prurito, sanguinamento o asimmetria possono essere segnali di allarme.

Come prepararsi alla visita dermatologica

Non è richiesta una preparazione specifica per la mappatura dei nei. Tuttavia, alcuni accorgimenti possono facilitare l’esame e renderlo più efficace per lo specialista.

Abbigliamento e igiene

Si consiglia di indossare abiti comodi e facilmente removibili, in modo da consentire l’esame completo della pelle. Inoltre, è preferibile evitare l’applicazione di creme o cosmetici sulla cute prima della visita.

Documentazione pregressa

Se si hanno già effettuato controlli dermatologici o rimosso nei in passato, è utile portare con sé la documentazione precedente. Questo aiuta il medico a valutare l’evoluzione delle lesioni nel tempo.

Un controllo semplice per una prevenzione efficace

La mappatura dei nei è un gesto semplice, ma fondamentale per la tutela della salute della pelle. Grazie alla tecnologia e alla competenza degli specialisti, è possibile monitorare in modo preciso ogni cambiamento cutaneo, intervenendo tempestivamente se necessario. Affidarsi a una struttura qualificata per questo tipo di esame significa scegliere la strada della prevenzione consapevole.

Giugno 23, 2025 by chiara 0 Comments

Problemi di udito: cause, segnali e rimedi per un ascolto sano

L’udito è un senso fondamentale che permette di interagire con il mondo circostante. Per questo motivo, è importante sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei disturbi uditivi. Il calo improvviso dell’udito può avere diverse cause e richiede un intervento tempestivo per evitarne il peggioramento. Comprendere il funzionamento dell’apparato uditivo e sapere quali azioni intraprendere in caso di problemi consente di proteggere la salute dell’orecchio e preservare l’ascolto nel tempo.


Come funziona l’udito?

Il processo uditivo è un meccanismo complesso che coinvolge diverse parti dell’orecchio e del sistema nervoso. Il suono viene catturato e trasformato in impulsi elettrici che il cervello interpreta come suoni comprensibili.

Le strutture dell’apparato uditivo

L’udito è un processo complesso che coinvolge tre parti principali dell’orecchio: esterno, medio e interno. L’orecchio esterno ha il compito di raccogliere le onde sonore e convogliarle verso il timpano, dove vengono trasformate in vibrazioni. Queste vibrazioni si trasmettono poi all’orecchio medio, una cavità che ospita tre piccoli ossicini – martello, incudine e staffa – fondamentali per amplificare il suono. Il viaggio del segnale sonoro prosegue nell’orecchio interno, dove la coclea converte le vibrazioni in impulsi elettrici inviati al cervello attraverso il nervo acustico. Ogni alterazione in una di queste strutture può compromettere la capacità di percepire i suoni in modo chiaro e definito.


Calo dell’udito improvviso: cause e sintomi

Un calo dell’udito può verificarsi gradualmente nel tempo oppure in modo improvviso. Quando la perdita uditiva avviene repentinamente, è necessario agire con tempestività per individuare la causa e trattarla adeguatamente.

Possibili cause del calo dell’udito improvviso

Le ragioni alla base di una perdita uditiva improvvisa possono essere molteplici, tra cui:

  • Tappi di cerume: un accumulo eccessivo può bloccare il passaggio del suono.
  • Infezioni dell’orecchio: otiti e infiammazioni possono compromettere temporaneamente l’udito.
  • Esposizione a rumori forti: un trauma acustico può danneggiare le cellule ciliate della coclea.
  • Problemi vascolari o neurologici: disturbi della circolazione sanguigna o patologie del nervo acustico possono influenzare la capacità uditiva.
  • Effetti collaterali di farmaci ototossici: alcuni antibiotici e farmaci chemioterapici possono danneggiare l’orecchio interno.

Sintomi da non sottovalutare

Il calo dell’udito improvviso può manifestarsi con segnali evidenti che non devono essere ignorati. Alcune persone avvertono una riduzione della capacità di percepire i suoni, accompagnata da una sensazione di ovattamento, come se avessero un tappo nell’orecchio. In alcuni casi, possono comparire acufeni, ovvero fischi o ronzii persistenti, che interferiscono con la normale percezione dei suoni ambientali. Altri sintomi possono includere vertigini o una sensazione di instabilità, legata a una possibile compromissione del sistema vestibolare. Se il calo dell’udito è improvviso o accompagnato da altri disturbi, è fondamentale consultare immediatamente uno specialista per evitare che la condizione si aggravi.


Cosa fare in caso di calo dell’udito improvviso?

Un calo improvviso dell’udito è considerato un’urgenza medica. Ecco i passi fondamentali da seguire:

Rivolgersi immediatamente a un medico

Un calo improvviso dell’udito è un segnale che non deve essere ignorato. Consultare tempestivamente uno specialista in otorinolaringoiatria è fondamentale per individuare la causa del problema e intervenire in modo efficace. Il medico eseguirà un’anamnesi dettagliata per comprendere eventuali fattori scatenanti, come infezioni recenti, traumi acustici o l’assunzione di farmaci ototossici. Attraverso un esame otoscopico potrà verificare la presenza di eventuali ostruzioni, come un tappo di cerume, o segni di infiammazione. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un approfondimento con test dell’udito o altri esami diagnostici per valutare il livello di compromissione e stabilire il trattamento più adeguato.

Effettuare un test dell’udito

Dopo una prima valutazione medica, eseguire un test dell’udito è essenziale per comprendere l’entità e la natura del calo uditivo. Gli esami audiometrici permettono di misurare la capacità di percepire suoni a diverse frequenze e di valutare eventuali anomalie nella trasmissione o nella percezione del suono. Tra i test più utilizzati, l’audiometria tonale verifica la soglia minima di udibilità per suoni a diverse intensità, mentre l’audiometria vocale valuta la capacità di distinguere le parole in un ambiente silenzioso o rumoroso. In alcuni casi, il medico può prescrivere un’impedenzometria, utile per analizzare il funzionamento dell’orecchio medio e rilevare eventuali alterazioni, come la presenza di liquidi o problemi alla catena degli ossicini.

Seguire la terapia consigliata

Il trattamento del calo improvviso dell’udito dipende strettamente dalla causa sottostante, pertanto è essenziale seguire le indicazioni dello specialista per garantire il miglior recupero possibile. In alcuni casi, il problema può essere risolto con una semplice rimozione del cerume accumulato nel condotto uditivo, mentre in presenza di infezioni è necessario un trattamento farmacologico con antibiotici o cortisonici per ridurre l’infiammazione. Se il disturbo è legato a una condizione vascolare o neurologica, possono essere prescritti farmaci specifici per migliorare l’afflusso di sangue all’orecchio interno.


L’importanza della prevenzione e dei controlli uditivi

Mantenere sotto controllo la salute dell’udito è fondamentale, soprattutto per chi è esposto a fattori di rischio come l’età, l’inquinamento acustico o una predisposizione genetica ai problemi uditivi. La prevenzione passa attraverso buone abitudini quotidiane, come evitare l’esposizione prolungata a rumori forti e utilizzare protezioni acustiche quando necessario. Anche la pulizia dell’orecchio gioca un ruolo importante, ma deve essere effettuata con attenzione per evitare danni al condotto uditivo. Effettuare regolarmente un test dell’udito permette di individuare precocemente eventuali alterazioni, consentendo un intervento tempestivo. Consultare periodicamente uno specialista aiuta a mantenere una buona qualità dell’udito nel tempo, riducendo il rischio di sviluppare deficit uditivi irreversibili.

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